La ristorazione sorride di nuovo. Innanzitutto perché la ripresa del settore è finalmente in vista. Dopo alcuni mesi molto duri, con severe restrizioni, sembra che si veda già la luce in fondo al tunnel. Il settore gastronomico ha voluto iniziare a fare i passi verso quella agognata «normalità» compiendo alcuni gesti, come recuperare i riconoscimenti che contraddistinguono i migliori ristoranti e chef del momento, e che non si festeggiano da più di due anni. La pandemia non ha solo punito il settore, ma anche, quando ne aveva più bisogno, lo ha privato del tanto necessario riconoscimento e promozione dato dalle menzioni in queste competizioni internazionali.
Dopo lo stop forzato, si sono tenuti in questi giorni i galà dei The world’s 50 best restaurant e The Best Chef Awards, due dei più prestigiosi premi in corso nella ristorazione. Il ristorante danese «Noma» e lo chef spagnolo Dabiz Muñoz sono stati i due grandi vincitori di queste due competizioni. «Noma» ripete un anno in più, e già sono cinque, come miglior ristorante del mondo e così, insieme a «El Bulli», diventa uno degli unici due ad averlo raggiunto cinque volte. Lo chef René Redzepi ha già portato «Noma» al primo posto nel 2010, 2011, 2012 e 2014. Ora, dopo essersi reinventato all’inizio del 2018, è tornato in cima.
Dabiz Muñoz, invece, è stato scelto come miglior chef del mondo. Lo chef spagnolo ha sottolineato in più occasioni che la pandemia è stata un duro colpo per il settore, ma che è servita anche da catalizzatore per prendere in considerazione nuovi modelli di business. Il «GoXO» ne è un buon esempio. Muñoz ha lanciato nel bel mezzo della pandemia questo delivery, con servizio a Madrid e Barcellona, in modo che chiunque lo desideri possa ordinare i propri piatti online per mangiarli a casa. Una chiara tendenza al rialzo che vuole avvicinare l’alta cucina alle case, senza l’arduo compito che comporta, nella maggior parte dei casi, la prenotazione di un tavolo.
Dabiz Muñoz ha confidato in García de Pou per la presentazione e la realizzazione di alcuni dei suoi squisiti piatti «GoXO», come gli stampi da forno per la sua famosa «Cheesecake de la Pedroche». Lo chef spagnolo, oltre al suo premiato «DiverXO», l’unico ristorante con tre stelle Michelin a Madrid, ha anche un paio di attività di street food. Lo «StreetXO», un casual food restaurant, come lo chiama lui, e un foodtruck di cibo d’asporto parcheggiato nel centro di Madrid.
Da segnalare anche il quinto posto, nella lista dei 50 migliori al mondo, del ristorante barcellonese «Disfrutar», degli chef Oriol Castro, Eduard Xatruch e Mateu Casañas. Il triumvirato di chef, ex chef di «El Bulli», ha saputo dare continuità all’opera rivoluzionaria iniziata da Ferran Adrià. Gli chef hanno un altro ottimo ristorante, il «Compartir» di Cadaqués, nel cuore della Costa Brava. Il ristorante «Geranium», a Copenhagen, è stato scelto come secondo migliore al mondo e la steakhouse «Etxebarri», ad Atxondo (Paesi Baschi), come terza.
La riconquista di questi galà e premi per la ristorazone conferma che il potere creativo della scena culinaria mondiale rimane intatto, nonostante alcuni mesi difficili. Da amanti della gastronomia, tra cui includiamo noi stessi, abbiamo motivi più che sufficienti per celebrarla. Cercheremo di continuare a fare la nostra parte, fornendo al mercato nuove soluzioni e prodotti che continuino a fare tendenza nel settore.